Boardwalk Empire - L'impero Del Crimine

TRAMA
Fuori, il rutilante Boardwalk, il lungomare di Atlantic City la città del gioco, dei bordelli e della corruzione, con la sua caratteristica ruota gigante di Luna Park sullo sfondo. Dentro, nel locale, spogliarelliste e spettacoli di boxe tra nani, cene e brindisi fra gangster in fieri come Lucky Luciano (Vincent Piazza), Arnold Rothstein (Michael Stuhlbarg), molto jazz e una bara dove riposa in pace una bottiglia gigante, il funerale dell'alcool, nella notte del 1919 in cui scattò il Volstead Act e dunque la nuova era del proibizionismo. Piovono palloncini neri a centinaia sulle esequie del caro estinto ma intorno si festeggia: gli affari loschi possono cominciare e al centro di questo piccolo Impero se la ride il gangster più nevrotico di tutti Eliot ‘Nucky' Johnson alias Steve Buscemi, pallido e consumato, di giorno a predicare bene con la lega della Donne per la Temperanza, di notte a razzolare male tra bottiglie clandestine e bollenti signorine. Suntuoso e affascinante, corrotto sotto la patina molto glamour della fotografia d'epoca, ecco il nuovo film di Martin Scorsese, anzi la sua forma moderna, il pilot di una serie, Boardwalk Empire appunto, su cui HBO punta per sottrarre a Mad Men il titolo di miglior serie. Prodotta da Scorsese, scritta dalla penna di punta dei Sopranos, Terence Winter, e acquistata in Italia da Sky, Boardwalk non nasconde l'ambizione e il Festival di Roma presenta il pilot del grande regista, durata 70 minuti, in una serata di gala, Fuori Concorso. Scorsese imprime alla storia la sua firma indelebile, dall'accuratezza dei dettagli alla ricostruzione pignola del paesaggio d'epoca sino alla geometria fluida dei movimenti di macchina. C'è sesso, c'è la violenza brutale di cui è maestro, perché, come dice uno dei personaggi – e come pensa Scorsese da sempre – “Non si può essere gangster a metà”. Il cast è di quelli che gli appassionati non dimenticano, sofisticato e impagabile: dal già citato Buscemi, particolarmente in parte, a Michael Pitt (Jimmy) tornato dalla prima guerra mondiale con un'enorme ferita nell'animo. “Non sono più quello di prima” annuncia e si capisce che non farà prigionieri pur di salire ai vertici della malavita. Ci sono Michael Shannon nel ruolo del poliziotto e la vibrante Kelly MacDonald in quello della moglie maltrattata che scalfisce il cuore di Nucky, capace di uccidere per vendicarla, ma anche di una tenerezza indifesa che, sotto finale, lo inserisce in una dissolvenza a iris da film muto. Il Proibizionismo, del resto, sembra inventato apposta perché Martin Scorsese, prima o poi, ci ambientasse un film. Ha fatto di più, ha prodotto una serie intera (dopo il successo della prima puntata, è stata già annunciata la seconda stagione) e, per fortuna, accettato di girarne il pilot. Purchè naturalmente fosse il più costoso della storia: 30 milioni di dollari.

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