mercoledì 6 marzo 2013

Tutti contro tutti (2013)

DESCRIZIONE
Agostino è il padre orgoglioso di Andrea, che celebra la sua prima comunione circondato dall'affetto della sua famiglia. Di ritorno dalla chiesa, Agostino scopre che il suo appartamento è stato occupato e la serratura sostituita. Con la moglie Anna, il nonno Rocco e il cognato Sergio provano a reagire e a trattare civilmente con gli occupanti. Esaurite quasi subito le buone maniere, Agostino e famiglia occupano a loro volta il pianerottolo decisi a riprendersi appartamento e serenità. La loro ostinazione avvia un'animosa schermaglia che coinvolgerà l'intero e multietnico condominio. Tra ostilità e solidarietà, Agostino rivendicherà a gran voce il suo diritto e quello dei suoi cari a una casa. Quella casa al settimo piano di un palazzo popolare. Rolando Ravello, apprezzato attore italiano, debutta alla regia e dirige una commedia sociale che chiama in causa uno spettatore sempre più distratto e si propone la mira alta e coraggiosa di trattare un disagio sociale. La focalizzazione narrativa è affidata allo stesso Ravello, il cui obiettivo è recuperare l'appartamento occupato abusivamente da terzi, infilatisi durante la sua assenza. L'emergenza abitativa è sfondo e fattore scatenante di una storia che si muove in uno spazio popolare e dentro un tempo allegretto. Accompagnato da una musica ribadita e un 'coro' in panchina, che 'commenta' e indirizza le sue vicende, il protagonista è come il celebre padre desichiano alle prese con un 'furto'. 'Mediano' tenace e cocciuto, non si rassegna a farsi mettere da parte dalla vita e da un manipolo di occupanti, a cui si appella accorgendosi molto presto di condividere la medesima disperazione e di subire la medesima ingiustizia. Col sorriso, Ravello informa lo spettatore sul diritto all'abitare sancito dalla nostra Costituzione, denunciando il degrado della politica cittadina, distratta e 'impegnata' in spartizioni e opere monumentali che collassano finanziariamente i comuni. Opera prima partecipe e sincera, Tutti contro tutti non sembra però trovare una forma adeguata per dirsi e dire il tema dei disservizi degli alloggi. La commedia di Ravello soffre di un eccessivo didascalismo e una meccanicità narrativa che raffredda il giudizio. Il rischio, quando si trattano temi sociali al cinema, è quello di cadere negli stereotipi della fiction televisiva, di realizzare in altre parole un sociologismo facile, calato in soluzioni visive convenzionali e abitato da tipi e non da veri personaggi. Interpretato da attori di rara bravura, tra cui spiccano Marco Giallini e Stefano Altieri, Tutti contro tutti non riesce a bilanciare i salti di registro dal tragico al comico, dal cinico al patetico, tirandosi indietro quando si tratta di affondare, chiudendo la porta e lasciando fuori i buoni sentimenti. Troppi passaggi pittoreschi, troppi brani di alleggerimento, finiscono per deragliare il film dal binario del rigore e della compostezza, schivando la compiuta profondità e infilando un allegro pot-pourri che luccica solo in superficie.

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